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Il Bosco di Paolo

In questi giorni mi è stato detto da più persone che per Paolo Villa lo studio AG&P è stato come un quarto figlio. Delle bellissime parole per noi, perché nello studio ci ha messo tutto se stesso, la sua energia e la sua anima.
Mi piacerebbe raccontare quale grande uomo fosse Paolo Villa. Un mentore per me: di paesaggio ma soprattutto di vita. Ma non posso farlo. Lui non approverebbe, mi chiederebbe di darmi da fare, di cercare un altro modo, un ‘altra storia. Lui era così, cercava sempre di andare oltre, vedere il mondo da un’altra prospettiva.
Così ho deciso di raccontarvi una breve storia, che pochi conoscono, uno dei suoi ultimi progetti e creazioni: il Bosco AG&P. Significa mettere assieme 2 delle sue più grandi passioni: gli alberi e il luogo di lavoro e di grandi soddisfazioni, dove era solito perdersi tra disegni, idee e parole…da quasi 40 anni.
In uno di questi momenti ha creato degli alberi in miniatura, costituiti da rametti di una azalea secca. Questo è già di per sé straordinario. Paolo infatti era capace di cogliere sempre il bello da ogni cosa, anche se ad un primo sguardo pareva non esserci.
Ha così riempito il suo ufficio-laboratorio con questi alberelli. Li ha posizionati con cura, ognuno al suo posto, illuminandoli per renderli belli anche la sera. C’era un rapporto vicendevole: lui li osservava e li riscopriva ogni giorno, loro lo abbracciavano.
E’ passato del tempo ed un giorno ci siamo accorti che erano una ventina, come tutti noi in studio. Osservandoli bene erano anche simili a noi, cioè tutti diversi tra loro. Però erano incastrati molto bene e si completavano alla perfezione.
Ci ha regalato un messaggio forte, abbiamo capito di essere in qualche modo i suoi alberi, che tanto ama e che ha cresciuto con cura e grande pazienza, annaffiato ogni giorno, ogni tanto anche raddrizzato, quando era necessario. Alberi che vanno oltre i confini dello studio, perché ha saputo seminare e piantare alberi ovunque.
Questa è la genesi del Bosco, ma a Paolo piace raccontare le sue storie e questo è quello ha scritto per raccontarla a modo suo:
“Un albero solitario cresce libero nell’aria.
Ma ci sono alberi che preferiscono la compagnia, si aiutano, si sostengono con altri alberi.
Nel Bosco AG&P ci sono alberi solitari ed alberi le cui chiome si intrecciano, ogni pianta ha un carattere e una propria storia. Le piante crescono in armonia e si dispongono per avere massima efficienza, nel bosco maturano in un concerto.
Se guardi un bosco vedi una massa di chiome, ma se lo attraversi puoi incontrare ogni pianta, ascoltare i suoni e percepire i profumi. Gli alberi sono una affascinante armonia di radici, tronchi, rami, foglie e fiori.
Vivendo tra gli alberi si coglie la relazione che li lega al bosco: c’è chi lascia spazio, chi riempie i vuoti, chi conquista l’aria del cielo, chi lascia semi abbondanti.
Il bosco è grato alle piante generose”.
E in questo caso è evidente che la sua generosità è stata veramente straordinaria.
Grazie Paolo, sempre con noi. Il tuo Bosco.
Paolo Palmulli